mercoledì 15 aprile 2020

Dress Code

Con la creazione del Dress Code abbiamo dato fondo a tutte le nostre idee più folli. La struttura del locale comprendeva una prima sala con privè, un corridoio che la collegava ad una saletta che veniva chiamata Penelope e poi una sala più grande che ai tempi dell'Insomnia era la Patchwork, in più vi era un corridoio nella parte posteriore che portava alla Voliera. Quindi c'era una quantità di spazio enorme da gestire. Che facciamo? Intanto chiudiamo la Voliera.
Nella saletta più piccola, ribattezzata "Pink Code", si faceva musica house con dj e vocalist che si alternavano. In quel periodo si invitava anche Laura Over, una vocalist emiliana molto conosciuta, mentre i dj spaziavano da Francesco Belais, oramai dj resident del Billy di Milano, a Danny Molin eccetera.
In un'ambientazione un po' psichedelica anni 60/70, fighissima.
Il corridoio che portava alla "Voliera" venne trasformato in una zona lounge con tanto di praticello sintetico e poltrone, poi il Dress aveva la licenza di Tabacchi e quindi nella zona Lounge si costruì un "tabacchino", nella quale venivano venduti, oltre che alle sigarette, pure tutta una quantità di gadget che Fabio e Gabriele sfornavano senza sosta... portachiavi, box portasigarette, accendini, penne, canottiere, polsiere di spugna, cappellini, camicie zainetti e addirittura giacche a vento. Per non parlare degli adesivi che giravano ovunque..




Con un accordo fatto con Gay.it, si diventò anche punto vendita di Cleptomania, che vendeva gadget gay. Non quelli porno, malpensanti!

E chi ci mettiamo a lavorare?

Allora intanto cominciamo dalla prima sala, ribattezzata "Queen Code". In quella sala in consolle Riccardo Remedi insieme a qualche ospite di turno, sul palco io Marzio e Markesa, invece il privè, quello sopraelevato, era affidato a Elvis, o meglio a lui era affidato l'ingresso al privè, poi vi racconto, e al bar c'era Maurino, il mio barista di fiducia...il mio sbronzologo di fiducia! Certe bevute che ciaoooooo!
Elvis, in versione Drag col nome di Mercedes, lo abbiamo messo all'ingresso del privè, dove entravano solo i possessori della "tessera pelosa" la "Queen card,



quindi immaginate che effetto era possederla, ma l'effetto peggiore erano gli amici/conoscenti di Elvis che non avendo la tessera volevano andare nel privè! Ma gli ordini erano chiari, senza tessera personale, nominale accompagnata dal documento di riconoscimento, non accedevi! Quindi una serie di "Ricchione Puttana di merda" erano complimenti all'ordine del giorno, tanto che dopo un ora dall'apertura, Elvis correva puntualmente in camerino per cambiarsi e licenziarsi! Povero!
Gli abbiamo messo un buttafuori accanto...
Il privè era figo, alcolici pazzeschi, ogni tavolo era provvisto di un porta sigarette carico, cosa che è durata due sere perchè i soliti morti di fame lo svuotavano. Frutta, cameriere al tavolo...figo insomma. E Maurino era effettivamente la "regina" di quel privè!
Invece il bar della sala "normale" era situato ai piedi del palco dove io e gli altri due ci esibivamo e facevamo tutto il casino del caso. In più avevamo istituito due momenti durante la serata che si chiamavano "Shortino time", quando io avvisavo il pubblico che sarebbe arrivato il momento, tutti si riversavano ai bar per avere lo shortino di, boh qualche beverone hahahahahahhaah.
Si la pista si svuotava e il dj mi voleva morto!!
Noi staff lo facevamo con l'Assenzio!!! Aspettate, si beveva solo al mio comando, quindi si stoppava la musica e si urlava "SHORTINOTIME!!!" e si beveva, e la musica ripartiva.... Quanto Assenzio abbiamo bevuto!

 
Questa foto, per quanto possa essere bellissima, ha la sua storia! Io ero ubriaca marcia di Assenzio,che poi bastano due shortini e te ne vai all'aceto subito! E qui stavo andando in camerino a spogliarmi, perchè la serata era finita. Carlo Baldacci, che in quel periodo cominciò a lavorare come fotografo con noi, mi chiamò urlando "REEEEGIIII GIRATI CHE TI FACCIO LA FOTO" e io mi sono voltato in quella posa! Dietro ovviamente c'era un altro sfondo! Andai in camerino mi spogliai completamente e tornai, con la parrucca a coprire i "gioielli", mi misi a camminare sul bancone con Elena la barista che cominciò a "smoccolare" in tutte le lingue. Mi tirarono giù!

Elena era una barista storica del mamamia e poi del Dress Code...lasciò questo mondo all'inizio della stagione estiva successiva, un incidente in moto. Era una persona difficile ma fantastica. Ho solo una foto sua, tratta da un video, ma è venuta malissimo e non la metto.

Andiamo avanti. Ci serviva personale per la zona lounge e la sala ex Patcwork.. IDEA!!!!
Le Ladre di Parrucche! Erano 5, una poteva gestire il tabacchi...ed era figo avere la drag tabaccaia! Poi a loro affidammo in quasi piena autogestione quella sala, battezzata "Drag Code". Quindi avevano la libertà totale di mettere musica e fare tutti gli spettacoli che volevano, c'era anche il bar in quella sala... Erano assolutamente autonome e distaccate da noi.
 La cosa vincente era proprio questo distacco da una sala con musica commerciale, ballettini eccetera, una sala house e poi ad un tratto entravi in una sala con sole Drag, dalla consolle al bar all'animazione e poi alle 1.30 c'era il loro spettacolo. Quindi mondi staccati! Tanto che una parte dei clienti del Dress venivano solo ed unicamente per passare la serata in quella sala.
E alle 3,00, sempre nella "Drag Code" veniva servita la colazione, cornetti caldi, appena sfornati e caffè!!!

Ah, ci voleva una sigla della serata... oramai avevo lanciato la moda della sigla serata. E allora, così di impulso, ascoltando quello che aveva il dj fra le mani, si decise di usare "Na na na GoodBye" cantata dagli Hermes House Band. Un trionfo! Anche se la canzone parla di un "arrivederci " , noi la facevamo all'apertura... ahahahahahhah.. Tutti avevano imparato il balletto!

C'erano anche dei pr fantastici. In quel periodo ci fu anche un coming out tenerissimo... Ricordate i due baristi amici per la pelle Cip e Ciop? Bene, Ciop, Giampaolo, si scoprì gay e si fidanzò con uno dei pr più fighi della serata Sascha, e fu tutto di una tenerezza infinita, Giampaolo mi chiamava di notte e ci facevamo delle chiacchierate di ore, aveva paura, non capiva..un amore insomma. Poi stettero insieme un bel po' di anni. Ora Ciop vive in Australia... Mentre Cip, Christian, ha messo su famiglia, con una ragazza meravigliosa ed hanno una bimba bellissima. Siamo ancora in contatto, e lo insulto sempre come i vecchi tempi!
Sascha fece anche un disegno che lasciai a casa del fidanzato di Elvis, anche perchè sennò lo avrei perso...e lui lo ha conservato infatti!


 In alto da sinistra Sascha, Ciop e Cip. Dietro di me la Markesa

Il Dress Code quella stagione fece storia!

E devo confermare che Fabio e Gabriele sono stati dei grandi! Con tutto lo staff si fece una stagione invernale stratosferica, eravamo legatissimi! Poi la maggior parte veniva da una stagione estiva al Mamamia bella ricca di emozioni e soddisfazioni, quindi eravamo consapevoli e complici, mai stanchi e pieni di energia. Si lavorò tantissimo, e finita la stagione invernale si partì di nuovo verso una nuova stagione.... Il mamamia 2004

<<Daiiiiiiiiiii la posso mettere una frase ad effetto? Daiiiiiiiiiii concedetemelo!

...tutta questa energia e voglia di fare non ci fece notare che all'orizzonte il cielo si addensava di nubi nere e minacciose...

HAHAHAHAHAHHAHAHAHAH bella come frase eh??? Sono troppo sceneggiatore!!!!>>

La prima stagione si concluse con una festa fantastica e con un flyer pazzesco, tanto che viene ancora conservato.
Intanto alcuni flyer



 qui avevamo come ospite la Germani


 questi erano segnalibri...pelosi



 questo era un cd per la serata con la Karl du Pignè


San Valentino!

continua...

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