Era
tanto che non scrivevo più e mi sembra giusto aggiornarvi sugli sviluppi degli ultimi anni e creare un punto di congiunzione che va dal 2014 ad oggi.
Sono uno che ha scelto l’arte e la creatività come unico mezzo di
sostentamento, facendo diventare un leggero sibilo tutte le lamentele
e previsioni catastrofiche di mia madre...”trovati un lavoro serio”
“ahhhh se ti fossi fatto assumere in fabbrica a quest’ora avevi
dei soldi da parte” ecc. Ma niente, mamma lasciami.
Ho continuato a credere in me e nelle mie capacità e quindi sono andato avanti a muso duro, senza dare il vero peso alle cose. Serate ne avevo, negozi da fare pure, "chi mi
ammazza!" Ah beata incoscienza, al limite della scelleratezza!
Durante
gli ultimi mesi di vita di mio padre, un mio amico mi ha proposto di
prendere casa con lui a Livorno - e va bene facciamolo - almeno dimezzavo
le spese e potevo tornare ad un ritmo di vita più consono a
me, manco fossi la principessa di Monaco.
Durata 6 mesi! Una tragedia! AHAHAHAHAHAH spese inaspettate,
serate dimezzate e negozi che iniziano a chiudere…e siamo di nuovo punto e
a capo.
Quando
si è sicuri di avere delle certezze è proprio li che scopri di non
averne...
E allora cambio di nuovo casa e visto che lavoravo solo a Firenze mi sono trasferito in zona.
Quante volte avrei mollato tutto e
me ne sarei tornato a Torino, ma avevo un cane, la cana Miledi,
mia madre aveva un gatto e poi a lei non piacciono i cani. Che facevo
mi sbarazzavo del cane e partivo? No, non lo avrei mai fatto. Quindi con l'aiuto e suggerimento dei miei amici di Prato, due santi, prendo casa a Prato…
Bella Prato, stavo praticamente all’ingresso della zona di
Shanghai, era come fare una vacanza studio a Pechino, solo cinesi, OVUNQUE. Pensate che l’ufficio postale del quartiere era scioccante, tantissimi cinesi, gli
operatori italiani che parlavano cinese e l’ufficio postale
era sempre stracolmo, -cazzo c'entra, direte, ma che ne so mi andava di raccontarvelo.
Ma anche a Prato ho avuto problemi, pochi soldi, molta
scelleratezza e alla fine con la coda in mezzo alle gambe ho dovuto
chiedere aiuto. Aiuto ad una amica che avevo sempre un po’
scartato, che senza pensarci due volte, mi ha aperto le porte di
casa sua ospitandomi ed accudendomi, a modo suo, ma sempre presente. Una volta tornato a Pisa ho ricominciato a ricostruire uno straccio
di vita riscoprendo anche alcune amicizie sottovalutate. Una coppia
di amici non mi ha mollato per un anno intero,costringendomi a non
stare solo e obbligandomi a cenare da loro tutte le sere. Sono riuscito di nuovo a prendere una casa, ma stavolta a Marina di Pisa, al mare, e ci ho messo 3 anni a cercare di mettermi in riga, a non farmi debiti, a non rimanere indietro con l'affitto, le bollette, a fare la spesa facendo i conti e non spendere tanto... ebbene ci sono riuscito...quest'anno. Si vabbè adesso la casa l'ho lasciata, perchè con questo virus mi sono stati sospesi tutti i lavori, ma sono comunque fiero di non avere debiti. Non sembra ma per me significa veramente tanto. Sono cresciuto quasi da solo e tuttora sono solo, non ho un compagno o un super amico con la quale confrontarmi e che mi sproni a fare cose, quella forza la devo sempre recuperare dentro di me e vi posso assicurare che è di un difficile cronico!!! ci sono le mattine dove non ti alzi nemmeno dal letto, o passi dal letto al divano e viceversa e guardi sorgere e tramontare il sole in continuazione con un leggero senso di colpa che poi soffochi dormendo, mangiando, per poi tornare a dormire e via di seguito.
Sapete mi sto analizzando solo
adesso, durante questa quarantena e questa astinenza forzata da tutto
quello che condiva la mia vita, e sto scoprendo che il distacco dal Mamamia è stato
più traumatico di quanto immaginavo. Anche perché poi è stato
seguito dalla perdita di mio padre e la perdita di tutte quelle
certezze alla quale mi ero attaccato e murato, si , si è disgregato
il mondo, il mio mondo, e continuavo a fare finta di niente. Non avevo mai analizzato così lucidamente la
cosa, e anche se sono passati 10 anni oramai sto ancora a raccattare pezzi
in giro. Alla soglia dei 50 anni senza un euro da parte, con le poche
cose che mi sono rimaste, eccomi qui pronto per nuove sfide e so di potercela fare.
Adesso che ho creato un punto di giunzione dal 2014 ad oggi posso continuare con il mio lavoro di ricostruzione.