È
passato un anno da quel maledettissimo 24 dicembre, quando mia madre
mi comunicava la malattia di papà, che botta! È passato un anno e
in un anno è cambiato tutto, ho cambiato casa (beh questo lo faccio
spesso...non fa testo) abbiamo assistito al lento spegnimento della
vita in mio padre, ironia della sorte è morto il 10 luglio, quello
che una volta era il giorno dedicato al festeggiamento di Regina
Miami...ecco...
Ora
eccomi qui a Torino da solo con mamma, mia sorella non può venire,
ha mille casini anche lei, a cercare di festeggiare in qualche
maniera. Ho pensato di portarla fuori a pranzo o a cena, di portarla
da parenti vari, invece staremo qui io e lei. Sta cucinando come una
matta, è il suo modo di superare la cosa. Si abbiamo lo stesso
carattere burbero, ma effettivamente dove andiamo io e lei? Con
parenti che passano tutto il tempo a raccontare cagate colossali, con
bimbi strillanti e ricordi noiosi? Effettivamente lei non se la sente
e devo dire che sono d'accordo con lei, manco io me la sento.... mi
piace stare a festeggiare il Natale in casa mia con quello che resta
della mia famiglia. Poi effettivamente il Natale noi lo abbiamo
sempre vissuto come un incubo, mi spiego. Siamo una delle tante
famiglie di immigrati dal sud, abbiamo tutte le tradizioni che ci
pesano sulla testa come la spada di Damocle. Fin da piccoli quando
“erano le feste” le famiglie si riunivano e via!!! Iniziavano le
danze!! Almeno 25 persone in casa, pentole piatti bottiglie panettoni
regali ovunque, strilla, tavole imbandite, praticamente un
incubo.....si un incubo per noi bambini, innanzitutto noi mangiavamo
a parte, poi c'era da leggere la letterina e fare il giro dei parenti
per raccattare due lire (elemosina insomma), vestirsi bene e
puntualmente sbrodolarsi e beccarsi due bei ceffoni...puntualissimi.
Questi sono i ricordi dei miei pranzi di Natale. Non mi hanno mai
dato tutta sta gioia. Quindi adesso se posso stare lontano dai pranzi
coi parenti a Natale o Pasqua, ne sono felicissimo. Cmq tornando a
oggi eccomi qui a casa con mamma, che cucina e parla da sola.
Effettivamente credevo di essere più nostalgico, invece mi piace
stare qui a casa, mi fa sentire più me stesso, mi rigenera... Si
sente la mancanza di papà, ma si sente anche la mancanza di mia
sorella, diciamo si sente la mancanza di quello che fu. Si cresce, si
continua a crescere, cambiano i punti di vista, le reazioni, le
relazioni, cambia proprio tutto. Che aggiungere, buon Natale Nunzio.