mercoledì 24 dicembre 2014

24/12/2014


È passato un anno da quel maledettissimo 24 dicembre, quando mia madre mi comunicava la malattia di papà, che botta! È passato un anno e in un anno è cambiato tutto, ho cambiato casa (beh questo lo faccio spesso...non fa testo) abbiamo assistito al lento spegnimento della vita in mio padre, ironia della sorte è morto il 10 luglio, quello che una volta era il giorno dedicato al festeggiamento di Regina Miami...ecco...
Ora eccomi qui a Torino da solo con mamma, mia sorella non può venire, ha mille casini anche lei, a cercare di festeggiare in qualche maniera. Ho pensato di portarla fuori a pranzo o a cena, di portarla da parenti vari, invece staremo qui io e lei. Sta cucinando come una matta, è il suo modo di superare la cosa. Si abbiamo lo stesso carattere burbero, ma effettivamente dove andiamo io e lei? Con parenti che passano tutto il tempo a raccontare cagate colossali, con bimbi strillanti e ricordi noiosi? Effettivamente lei non se la sente e devo dire che sono d'accordo con lei, manco io me la sento.... mi piace stare a festeggiare il Natale in casa mia con quello che resta della mia famiglia. Poi effettivamente il Natale noi lo abbiamo sempre vissuto come un incubo, mi spiego. Siamo una delle tante famiglie di immigrati dal sud, abbiamo tutte le tradizioni che ci pesano sulla testa come la spada di Damocle. Fin da piccoli quando “erano le feste” le famiglie si riunivano e via!!! Iniziavano le danze!! Almeno 25 persone in casa, pentole piatti bottiglie panettoni regali ovunque, strilla, tavole imbandite, praticamente un incubo.....si un incubo per noi bambini, innanzitutto noi mangiavamo a parte, poi c'era da leggere la letterina e fare il giro dei parenti per raccattare due lire (elemosina insomma), vestirsi bene e puntualmente sbrodolarsi e beccarsi due bei ceffoni...puntualissimi. Questi sono i ricordi dei miei pranzi di Natale. Non mi hanno mai dato tutta sta gioia. Quindi adesso se posso stare lontano dai pranzi coi parenti a Natale o Pasqua, ne sono felicissimo. Cmq tornando a oggi eccomi qui a casa con mamma, che cucina e parla da sola. Effettivamente credevo di essere più nostalgico, invece mi piace stare qui a casa, mi fa sentire più me stesso, mi rigenera... Si sente la mancanza di papà, ma si sente anche la mancanza di mia sorella, diciamo si sente la mancanza di quello che fu. Si cresce, si continua a crescere, cambiano i punti di vista, le reazioni, le relazioni, cambia proprio tutto. Che aggiungere, buon Natale Nunzio.

martedì 28 gennaio 2014

casa...


...eccolo qui seduto sulla sedia in sala, la stanza al buio, la casa vuota...soli io e lui.
A tristezza si aggiunge tristezza, oggi uno dei fratelli di mia madre è passato oltre...due mesi fa se ne era andata la madre...mia nonna. Sembra che tutto sia stato investito dall'ombra, manca la luce. Il buio nasconde il dolore la sofferenza.
La testa umida come quella di un pulcino appena uscito dall'uovo...il bisogno di mantenere quella dignità e quella forza sempre avute, non voler far notare che si è diventati deboli, piccoli, fragili...malati. Ora non dorme neanche più nel letto, troppo dolore alla schiena, e quindi ora dorme ovunque..adesso dorme seduto sulla sedia, fra poco passerà sul divano. Suda e tossisce. La gatta, Minù, lo segue passo passo e tiene gli occhi puntati su di lui.
Sembra una telecronaca, lo è, è il mio modo di capire e di elaborare.
Stasera mi sono comprato due libri, tanto passerò la notte in bianco....vorrei veramente guarirlo. Non si può.
In quella che era la camera mia e di mia sorella e poi la mia, oggi stanza armadi con un letto da una piazza dove dormo quando vengo qui, ho trovato una foto di loro due ad un matrimonio di non so chi, si guardano negli occhi e sorridono. Accanto al portaritratti c'è il modellino di una Fiat 600 bianca, mi sono ricordato...quando si sposarono partirono in viaggio di nozze a bordo della 600 bianca di papà e andarono a Milano e poi a Torino. Che AMORE!!!!
Vabbè vado a cominciare a leggere uno dei miei 4 libri...(mo me passa)

giovedì 16 gennaio 2014

noi e i nostri sensi di colpa

il 2013 finalmente è passato, non saprei se definirlo un anno orrendo o un anno meraviglioso, semplicemente perchè quello che sotto alcuni punti di vista potrebbe essere orribile, invece si rivela una grande occasione...sicchè!!!!
Ovviamente non ci si rende conto che quella che stiamo vivendo come grande tragedia alla fine sarà una nuova possibilità...ma mica siamo dei veggenti???
Io nel 2013 ho perso gran parte degli amici (ecco oggi li definirei conoscenti, ma ieri erano amici...per me) però col senno di poi diciamo che ho dato una gran botta di pulizia a tutte quelle apppendici che mi usavano solo per entrare nei locali gratis, per bere a scrocco o cmq per dire "sono amico di".... 
BELLIIIIII LA PACCHIA E' FINITAAAAAAAAAA!!!

Ma ora il 2014 si presenta con l'ultimo strascico dell'anno passato...il più doloroso....
Sappiamo perfettamente tutti che prima o poi questo pianeta dovremo lasciarlo...però non lo si metabolizzerà mai. Infatti....
Il giorno della vigila di Natale sono stato avvertito che mio padre era gravemente malato..sapete tutti cosa vuol dire e cosa si prova...ecco io non lo sapevo...ora lo so!
Mia madre me lo ha comunicato solo dopo che ho visto mio padre messo male...non mi è stato detto prima, perchè tanto "non ci avrei potuto fare niente, tanto ho la mia vita e facendo quello che faccio non sarei stato utile"....

E' tutto.

Siamo arrivati alla conclusione...sono la sciagura della famiglia l'unico figlio maschio che non procreerà non si sposerà e per di più è un travestito!!!! WOW!!!! l'ho schivata per anni ma ora siamo al capolinea....Capisco...capisco l'imbarazzo dei miei alla domanda..."ma che fa tuo figlio?" che imbarazzo...
Capisco perchè mi hanno sempre tenuto lontano dai parenti...perchè sennò poi parlano.... E ORA??
Papà si è ammalato...io sono lontano, mia sorella pure, e tutto quello che io continuo a fare è travestirmi e fare "il pagliaccio".

Purtroppo ragazzi è così e da questo giudizio NON SI SCAPPA...per le famiglie della mia generazione, dove si sono fatti grandi sacrifici e grandi scommesse su un futuro incerto, l'unica rivincita verso il mondo era trovare un lavoro sicuro, sposarsi, mettere al mondo dei figli, trovare una casa, crescere i figli diventare nonni ed essere fieri di questo!!! e invece...la mia generazione ha sovvertito l'ordine delle cose e gli stessi significati... FANTASTICO!!! fino a quando non devi confrontarti con il mondo a cui TU hai girato le spalle...

Calma, non sono affatto pentito di tutto ciò, ma la convivenza col senso di colpa la vogliamo considerare???

Per mio padre io sono sempre stato un buon punto di riferimento...ha capito più di chiunque altro chi sono...e a natale non ho avuto il coraggio di guardarlo in faccia perchè mi veniva da vomitare dal dolore che mi dava saperlo malato! Sono scappato da casa e sono andato a "fare la mia serata...uno schifo" tutte le mie barriere si sono sgretolate come la casa dei tre porcellini al solo soffio di un rantolo di mio padre...lui che ha sempre avuto il vocione..ora lo senti li che tossisce a mala pena.
Ora la situazione precipita!! e io dovrò tenere alta la testa e gli occhi spalancati e fissi su una sofferenza che non vorrei mai guardare...e le orecchie chiuse ad ogni insulto da parte di tutti quelli che ti avrebbero voluto diverso...cioè "normale", e con la paura di allontanarmi perchè ogni momento potrebbe essere l'ultimo.... Mi fa male tutto, dai piedi alla pelle della faccia.... tutto...tutto

C'è un momento in cui le lacrime finiscono?
darei via il cuore pur di non sentire più il suo rumore...